PERSONALE
DI BRUNO RINALDI
Inaugurazione
domenica 9 novembre 2014 alle ore 17,30.
La mostra di BRUNO
RINALDI è organizzata dall’ Associazione
Arte e Cultura Ars Vivendi con la
collaborazione della galleria d’arte Lo
Spazio di Brescia, patrocinata dal Comune di Rezzato, Associazione Artisti Bresciani e Associazione Rezzato Arte Cultura.
Mostra a cura di Rosa Lardelli
Presentazione critica di
Sonia Paini
Bruno Rinaldi, pittore e incisore,
è nato nel 1934 a Brescia, dove vive e lavora. Dotato d’innate doti artistiche,
ha cercato conferma e guida nello scultore Domenico Lusetti, maestro
universalmente conosciuto, che l’ha classicamente educato. In seguito, forte di
tale base, ma da autodidatta, Bruno
Rinaldi ha fortemente voluto e individuato il “suo” modus operandi, che lo connota e lo distingue per forma e per
comunicazione.
Dal 1956, lavorando intensamente, ha esposto con successo oltre i
confini europei, e ha inciso con il suo stile e con il suo messaggio che, fin
da giovane - aderendo al Gruppo Denunzia - avvalorava la razionalità e
manifestava impegno sociale.
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I miti |
Le
opere di Bruno Rinaldi non hanno
ricercatezza formale ed evitano astuzie di mestiere per prediligere scene
scarne, con cui condannare la ricorrente irrazionalità dell’uomo storico.
Senza
enfasi, senza eccessivo espressionismo, ma con perseverante continuità - e con
fronte corrugata - Bruno Rinaldi
costruisce scene. A volte si sovrappongono per corrispondere all’urgenza di essere fissate, a volte tratti scuri si alternano quali veli che coprono o veli che si sollevano.
La metafora artistica è esplicita: il tempo può offuscare il ricordo ma
la mente lo deve riaccendere
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Cose di altro secolo
Se
l’artista Bruno Rinaldi riproduce
personaggi famosi, spesso assunti a miti generazionali, e, issando scaffali,
allinea le loro fotografie, memore di quando, un po’ ingenui, ci si
identificava in un sogno e con lui si volava, o affascinati dal genio se ne
circuiva la Musa, mira a dissacrare il fagocitante consumismo, il travolgente
rampantismo, che nulla rispetta nella sua folle corsa, in preda a
incommensurabile egoismo, a freddezza di cuore, a ottusità di mente. In
sintesi, intuiamo che Bruno Rinaldi
richiama il valore della cultura dei padri, il rispetto del prossimo, delle
cose e di noi stessi, che, creativamente impegnati, riflettiamo sul nostro
vissuto, guardando in avanti con la consapevolezza di aspirare a mete
qualificanti da tramandare, affinché l’uomo progredisca. (testo critico Prof.ssa Marta Mai)
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Cantautori |
La Mostra rimane aperta al pubblico fino a mercoledì 3
dicembre 2014, con entrata libera tutti i giorni,
dalle ore 10 alle ore 22