domenica 30 aprile 2017

MOSTRA D'ARTE CONTEMPORANEA DI WILLIAM G.VEZZOLI


Villa Fenaroli vista dalla strada

Mostra d’arte contemporanea di 
WILLIAM GIUSEPPE VEZZOLI

Da domenica 7 maggio a domenica 11 giugno 2017
VILLA FENAROLI 
via Mazzini, 14 – Rezzato/Brescia 

INAUGURAZIONE domenica 7 maggio alle ore 17,30

Mostra a cura di Rosa Lardelli 
Introduce il prof Ugo Nappi
Presentazione critica di Giuseppe Fusari
(Direttore Museo Diocesano)

Installazione dal titolo: appunti di viaggio  213 x 61 x 17

William Giuseppe Vezzoli vive e opera nel bresciano.
Possiede un curriculum considerevole, che lo vede presente dal 1976 in mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero.
Nel 2004 ha esposto, su invito, presso il castello Estense di Ferrara alla seconda biennale internazionale d'arte contemporanea.
Nel 2007 ha partecipato al Simposio Internazionale d’Arte Moderna Città di Kecskemet (Ungheria)
Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia, Francia, Spagna, Germania, Ungheria, Inghilterra, Irlanda e Australia.
L’artista William Giuseppe Vezzoli  è giunto ad una rielaborazione delle proprie conoscenze con una personale scrittura visiva che, non solo esprime la sua creatività ma anche la sua soggettività, le sue sensazioni e le sue emozioni.
Il suo linguaggio informale mescola l’astrazione con la realtà, fatta di ricordi, memoria, esperienze.

Freccia rossa

Cenni critici di Giuseppe Fusari 
(Direttore del Museo Diocesano d’Arte Sacra di Brescia e Docente di laboratorio di catalogazione e schedatura di opere d’arte della facoltà di lettere e filosofia presso la sede bresciana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Curatore di mostre è autore di importanti studi sulla pittura bresciana dal Cinquecento al Settecento, partecipa ad importanti convegni, tiene lezioni e seminari).

[…] da quando l’uomo ha deciso di fare arte, il meccanismo è stato questo: accorgersi. Sì: accorgersi che quello che c’è non è scontato, che c’è qualcosa che esiste indipendentemente da me, che esiste un filo, una connessione tra quello che sono, quello che vedo e quello che vivo. 
Fare arte è arrendersi a non essere distratti e, soprattutto, a cercare quel filo rosso che sembra disperso ma che c’è perché si presta attenzione alle cose e non solo a quelle che sembrano fondamentali. Alla porta appoggiata a terra e alle lamiere consumate dalla ruggine che hanno fatto un servizio ormai dimenticato. […]
Credo che la ricerca di William Vezzoli, dalle prime opere ad oggi, segua questo percorso. Non c’è discontinuità tra i primi lavori e gli ultimi, se non a livello formale. In più la ricerca si è fatta sempre più attenta al peso delle cose. Intendo dire: il suo lavoro non può definirsi più pittorico e non ancora scultoreo. E non è nemmeno assemblaggio o riuso. […]
Non è più pittura e non è ancora scultura. Perché il modo di procedere è per via di ricostruzione, cioè per via di riconoscimento. Le cose vanno al loro posto secondo un ordine che le fa tornare ad essere qualcosa. In questo senso non basta la pittura, ma non serve la scultura. L’una finge la tridimensionalità, l’altra la inventa. Invece la costruzione (e la ricostruzione) rimette in circolo quello che esiste e lo fa di nuovo riconoscere come essere significativo. […]
L’ordine è la cosa più affascinante dell’arte di William Vezzoli. Un ordine che costringe alla stessa sua concentrazione nel fare. Davanti a un suo lavoro quello che conta, come prima cosa, è riconoscere l’ordine. In entrambe le sue accezioni: come precisione e come scansione. La prima è facilmente comprensibile ed è, credo, la marca più evidente dell’opera di Vezzoli; la seconda è meno evidente ma altrettanto necessaria per non fermarsi alla semplice piacevolezza estetica. C’è da capire in quale ordine guardare quelle cose che sono rimesse davanti all’attenzione, che diventano ancora visibili. Un ordine che mette davanti a un tale amore per le cose ritrovate che è fragile come lo stratificarsi dei materiali che l’artista utilizza per la costruzione delle sue opere, un avvicinarsi fragile alla ricostruzione dell’esistente. 
Così ogni opera è un viaggio, sia che tratti del viaggio, sia che tratti di altro. Che fugga via come le vele o si depositi nelle concrezioni catramose dei neri intensi, o si perda ancora a sfumare in azzurri che sfarinano nel rosso, nel ruggine, nel viola profondo. Tutto è viaggio e tutto si dimostra viaggio perché è percorso e si snoda come un riconoscimento dato solo al viaggiante, a quello che, anche stando perfettamente fermo, sa di muoversi, di evolvere con il moto della terra e col respirare dell’universo. Il viaggiante dimostra di non aver bisogno se non del suo viaggio, ossia del suo ritorno a quello che non si vede più per il troppo star fermi e non guardare. 
Forse il “viaggiante” sorride guardando quei pezzi avvicinati che ricostruiscono il segno delle cose che si tornano a vedere. Se sorride è perché pensa che ci saranno sulla terra altri “viaggianti” che con lui condividono questa voglia di farsi strappare dal vento rimanendo fermi e contraddittori come chi vede l’ordine nelle cose scomposte e scommette sulla bellezza di quello che la bellezza l’ha persa nel distruggersi del tempo e delle mansioni che l’hanno fatto essere. […]
In questo finire e non finire mai sta il pensiero di William Vezzoli. E di pensiero parlo perché, più che per altri, l’opera è il risultato del pensiero e un pensiero continuo che si traduce nel continuare a tentare di scrivere e riscrivere quella ricerca dell’ordine e dell’essere che troppo spesso sfugge e si disfà nella consuetudine del quotidiano. […]   

MOSTRA  PERSONALE  di William G. Vezzoli.

DOVE  Villa Fenaroli - via Mazzini, 14 - 25086 Rezzato/Brescia 

APERTURA   7 maggio - 11 giugno 2017, con entrata libera e gratuita, tutti i giorni, dalle ore 10,00/22,00.

CONTATTI  Rosa Lardelli - Associazione Arte Cultura Ars Vivendi  via Sandro Pertini, 29 - Brescia Tel. 030.3530557 cell.3398637645. r.lardelli@alice.it . www.rosaeventi.blogspot.com http://www.villafenaroli.it/eventi-brescia/apazio-arte-villa-fenaroli/



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